Wlastimil Hofman (1881 Praga - 1970 Szklarska Poreba), Le sabbie del tempo, 1922.

olio, tela, 45,5 × 63 cm
firmato e datato a l. d.: "Wlastimil Hofman 1922".

"Nel volto di una persona si riflette come in uno specchio l'intera vita interiore. Vi si può leggere facilmente tutto: saggezza, stupidità, felicità, dolore, sofferenza, invidia, speranza, desiderio, miseria e ricchezza".
Wlastimil Hofman, citato in M. Czapska-Michalik, "Wlastimil Hofman (1881-1970)", Varsavia 2007, p. 34.

"Il tipo di allegoria utilizzato da Hofman è una rielaborazione del motivo della Vanitas, che è stato riportato in auge nella letteratura e nell'arte all'inizio del XX secolo (...) Nell'opera di Hofman, il pensiero della morte si trasforma in una sorta di fantasticheria malinconica e di tranquilla rassegnazione. L'uomo che si avvicina alla fine della sua vita non rimane mai solo; il bambino che lo accompagna in questi momenti svolge il ruolo di intermediario sulla strada della riconciliazione finale con Dio e della riconciliazione con il destino. Questo è il senso e il significato di tutti i dipinti con questo tema. Sia in queste scene che nei quadri di genere con le figure di un vecchio e di un bambino, il bambino svolge sempre il ruolo di un angelo premuroso".
E. Wolniewicz-Mierzwińska, "Wlastimil Hofman - opere fino al 1939", [in:] "Dzieła czy kicze", ed. E. Grabska e T. S. Jaroszewski, Varsavia 1981, p. 412